ПЕТЕРБУРГ – PIETROBURGO – PETERSBURG

ПЕТЕРБУРГ / PIETROBURGO / PETERSBURG
Михаил Струве – Michail Struve

Фотографии Карла Буллы
Immagini di Karl Bulla
Photographs by Karl Bulla

Предисловие Марии Емельяновой
Traduzione e introduzione di Maria Emelianova
Translation and foreword by Maria Emelianova

ISBN 978-88-32163-00-1
10 €

Italia
Inglese

Если вы были в Петербурге весной, то я постараюсь вам об этом напомнить. Если вы не были, может быть мне удастся дать хоть частью схожие картины лучшего для меня города в лучшее для него время года.

Se siete stati a Pietroburgo in primavera, cercherò di ricordavi com’era. Altrimenti, può essere che io riesca a raffigurare almeno in parte la bellezza della mia città preferita durante la sua stagione migliore.

For those of you who saw Petersburg in spring, I shall try to remind of it. For those who haven’t, perhaps I shall manage to sketch at least partially resembling pictures of what is to me the best city during its best season.

Michail Struve (1890—1949), scrittore e poeta, ha lasciato la Russia con la prima ondata dell’emigrazione, in seguito alla rivoluzione del 1917. In questo testo, pubblicato su una delle riviste per l’infanzia prodotte dalla vasta comunità russa di Parigi (La Baguette Verte, Parigi, n.2, 1921 pp. 21-25), l’autore invita il lettore a una passeggiata per una città-ricordo, che nello spazio geografico reale e attuale non esiste più. Nel 1921 Pietroburgo si chiama Pietrogrado (tra tre anni diventerà Leningrado) ed è una città piegata dalla guerra civile, snaturata nelle abitudini. Attraverso l’uso delle parole, Struve ricostruisce l’imperiale Pietroburgo degli zar nella sua memoria e nella memoria dei giovani lettori, con lo scopo di salvaguardare i ricordi di una città, ma anche di una civiltà e protrarne quindi l’esistenza. Durante la passeggiata immaginaria per Pietroburgo, l’autore ne descrive le principali caratteristiche architettoniche, estetiche e climatiche, ma anche alcuni aspetti della vita culturale e sociale, come le festività religiose e civili, le opere della letteratura russa concepite e ambientate tra queste strade e questi caffè, gli elementi folcloristici di un mercatino di inizio primavera.La nostalgia della Russia e di Pietroburgo è un tema ricorrente nella letteratura dell’emigrazione: basti pensare all’autobiografia di Vladimir Nabokov, contenente descrizioni della città non dissimili da questo malinconico testo destinato all’infanzia. Nabokov definisce Pietroburgo “the city of memory” (Speak, Memory, 1951), e per i numerosi intellettuali, filosofi, scrittori esiliati dalla Russia Sovietica essa è davvero la città della memoria, dove si può tornare solo con uno sforzo dell’immaginazione.

[dall’introduzione di Maria Emelianova]

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